Caduti per silicosi SQ/Z (112)

Mercoledì, 09 Agosto 2017 10:40

VERDUCI DIEGO 1926*

Written by

VERDUCI Diego 06.04.1926 - 03.03.2010

 

VERDUCI Diego, secondo di tredici figli nati da Filippo VERDUCI e Grazia FERRARA, ha lavorato in varie miniere, a Bolzano, in Calabria e Sicilia.

Grazie ai suoi sacrifici, la famiglia ha avuto una vita dignitosa e lo porta sempre nel cuore.

 

-------------------------------------------------------------------------------

Documento inserito da: Dott. Giuseppe VERDUCI (figlio)

Prot. .. del .. (testo conforme all'originale)

Domenica, 04 Dicembre 2016 10:55

VERDUCI FRANCESCO 1946

Written by

MESSAGGIO PER I FAMIGLIARI DEL MINATORE

SI PREGA DI CONTATTARE L’ASSOCIAZIONE AL SEGUENTE  INDIRIZZO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì, 28 Dicembre 2015 18:35

TRIOLO GIOVANNI 1934

Written by

MESSAGGIO PER I FAMIGLIARI DEL MINATORE

SI PREGA DI CONTATTARE L’ASSOCIAZIONE AL SEGUENTE  INDIRIZZO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì, 28 Dicembre 2015 18:27

VERDUCI PAOLO 1927*

Written by

Foto inserita dalla nipote Verduci Antonina

prot. nr.17 del 14/03/2019

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:39

VERDUCI FRANCESCO 1913*

Written by

VERDUCI Francesco 21.09.1913 - 31.03.1998

 

E' molto chiara nel mio ricordo l'immagine di mio padre che raccoglieva le proprie cose in una cassetta di legno, che caricava su una spalla e, dopo aver salutato la moglie e noi figli, usciva nella notte per raggiungere, a piedi, Lazzaro dove avrebbe preso il treno per la Sicilia.

Stava via per mesi e, qualche volta, anche per anni e noi figli siamo cresciuti con il peso della sua mancanza. Quando tornava a casa, la nostra reazione lo faceva soffrire, perchè per noi era quasi un estraneo e lui chiedeva a mia madre: "Rosa perchè piangono i bambini?". Noi bambini piangevamo per soggezione, perchè non eravamo abituati ad avere quest'uomo, affaticato dal pesante lavoro, in casa.


Un episodio in particolare mi ritorna in mente. Nel 1950 quando si è verificata la disgrazia di Troina in Sicilia, mio padre è rimasto intossicato dalle esalazioni del gas esploso. Non ricordo esattamente come si sono svolti i fatti perchè ero molto piccola, ma so che mio padre, dopo l'esplosione, è entrato in galleria per soccorrere i suoi compagni, restando ferito e privo di conoscenza. Nella mia memoria è ben presente la processione di parenti ed amici che, diffusasi la notizia del disastro, venivano a chiedere notizie e a manifestare la loro solidarietà.

Solo ora divenuta adulta ho capito il valore delle sue assenze ed i grandi sacrifici che ha fatto per la famiglia, trascorrendo gran parte della sua giovinezza a lavorare instancabilmente nel buio delle gallerie respirando quella polvere cattiva che ha rovinato la sua salute.
__________________________________________________________________
Documento inserito da: Antonina Verduci (figlia)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 19 del 29.09.2009

 

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:37

VACALEBRE GIUSEPPE 1908*

Written by

VACALEBRE Giuseppe 09.12.1908-27.02.1986

Uomo di grande inventiva e instancabile lavoratore.
Nasce in un periodo storico caratterizzato da guerre, pandemie ed estrema povertà.
Dopo aver "frequentato" la scuola fino alla terza elementare, si dedica al lavoro nei campi.
In seguito, diventa prevalente il lavoro svolto in galleria ed in miniera, in Italia ed all'estero (estrapolazione dal suo diario, scritto nel 1974):
- 1940, fortificazioni sul confine francese fino al momento dell'armistizio
- 1940, Piccolo S. Bernardo (Porta Littoria)
- 1941, Oberhausen (Germania), in una grandissima miniera di carbone profonda 800 metri (Miniera Zollverein)
- 1942, Essen (Germania), in uno stabilimento siderurgico dove si realizzavano assi per vagoni ferroviari 
            ( annotazione sul suo diario: "... non ci davano niente da mangiare, il mese di maggio del 1942 ho passato 
            tanta di quella fame che fino a quando Dio mi lascia, non la dimenticherò mai ...”
)
- 1947, Bruxelles (Belgio), miniera di carbone di Marcinelle
- 1948, Bolzano, galleria per una centrale elettrica
- 1949, Terni, galleria per una centrale elettrica
- 1951-1953, Troina (EN), gallerie per la realizzazione della diga Ancipa
- 1953-1955, Rutino (SA) e Maratea (PZ), gallerie per il raddoppio della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria
- 1956-1959, Scilla (RC), come capo squadra, per le gallerie del raddoppio della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria
- 1960, Pisciotta (SA), come capo squadra, per le gallerie del raddoppio della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria
- 1962, Paternò (CT), sempre come capo squadra in galleria
- l'ultimo lavoro, nella galleria di S. Caterina (RC), fino ad ottobre 1965.

Successivamente, venne riconosciuto grande invalido del lavoro, a causa della malattia professionale (Silicosi) contratta in tanti anni di duro lavoro.

 

____________________________________________________________
Documento inserito da: Arch. Nicola MALLAMACI (nipote)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 42 del 15.06.2010

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:35

TRIPODI GIUSEPPE 1930*

Written by

TRIPODI Giuseppe 01.05.1930 - 29.10.1970   

 

 

Giovanissimo partì dal suo paese d'origine per prestare la sua opera di minatore in molte località dell'Italia, tra queste nel 1949 a Reggio Calabria alla costruzione delle ferrovie dello stato, dal 1951 fino al 1954 fu a Troina (EN), partecipando alla costruzione della famosa diga dell'Ancipa insieme ad altri minatori mottesi, dal 1955 al 1965 percorse tutta la penisola, dalla Sicilia ad Aosta per poi concludere la sua esperienza lavorativa a Monterosso (La Spezia) subendo un grave infortunio che lo accompagnò fino al 1970 quale anno della conclusione della sua vita terrena.


____________________________________________________________________________
Articolo inserito da: Maria MALLAMACI (moglie)
Prot. 29 del 28.03.2012
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:32

TRIOLO SAVERIO CARMELO 1930*

Written by

TRIOLO Saverio Carmelo 1930 - 1997

 

TRIOLO Saverio Carmelo, conosciuto come Carmelo, primo di quattro figli nacque in un'umile famiglia. E' cresciuto aiutando i suoi genitori nel lavoro dei campi e del giardino confinante con la casa colonica.

Giovanissimo prese la valigia e seguì altri paesani in vari posti d'Italia per lavorare come minatore nelle gallerie. Prima al nord nelle città di Sondrio, Bormio e Bolzano, poi in Campania a Pisciotta e Battipaglia, gli ultimi anni in Sicilia a Caltanissetta e in Calabria a Cosenza e Scilla.

Le prime esperienze in galleria furono molto pesanti, non solo per il lavoro duro e pericoloso, ma soprattutto per la condizione di migrante. Spesso, insieme ai suoi compagni di lavoro, da meridionale veniva emarginato, trattato male, ma una volta fattosi conoscere riusciva ad integrarsi con gli abitanti del posto.

Scriveva spesso alla moglie e dedicava gran parte delle lettere alle figlie, delle quali voleva essere sempre informato, e alle quali, anche a distanza riusciva a dare consigli e insegnamenti. Di solito rientrava a casa due volte l'anno e con i soldi messi da parte si dedicava alla costruzione della casa di famiglia, aiutato dalla moglie e dalle figlie.

Ben presto però fu colpito dalla silicosi, anche se continuò ancora per anni a lavorare in galleria fino a quando non trovò lavoro presso il Comune di Motta S. Giovanni.

Dopo essersi pensionato si dedicò totalmente alla famiglia ed in particolare ai quattro amati nipoti. A causa della malattia soffriva molto, ma con grande spirito cercava di non far preoccupare i familiari e non tralasciava l'uscita in Piazza Borgo per incontrare gli amici.

Con il passare del tempo la silicosi aggravò i suoi problemi di salute portandolo alla morte ad appena 67 anni.

 

Le figlie

Santina e Caterina TRIOLO

 

_________________________________________________________________
Documento inserito da: Caterina TRIOLO (figlia)
Prot. n. 26 del 25.03.2015

(docmento conforme a quanto riportato nella scheda inserimento dati)

 

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:31

TRIOLO ANTONINO 1937*

Written by

TRIOLO Antonino 21.02.1937 - 22.10.1998   

 

Ha prestato la suo opera di minatore in molte località italiane fra cui a: La Spezia, Bagnara, Scilla, Riace di Motta San Giovanni, Casignana, nella vicina Svizzera.

_________________________________________________________________
Documento inserito da: Flora Maria DE SALVO (moglie)
Prot. 30 del 28.03.2012
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)

 

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:27

SQUILLACI PASQUALE 1928*

Written by

SQUILLACI Pasquale 25.07.1928 - 01.02.1997   

 

La vita dei minatori detta storia ad una delle pagine del diritto del lavoro, questo è uno degli eventi più significativi della vita di mio padre che e' stato costretto a scegliere il faticoso sofferto e lottato lavoro di "minatore", costretto perchè era l'unica fonte di sostenimento per la famiglia (il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio, il bisogno; Voltaire).

Ha scalfito profondamente la mia sensibilità ma ancor di più quella di mia madre che, a tutt'oggi, rievocando quei momenti, si cela sul viso un triste velo e si riempiono gli occhi di lacrime.

Si tratta di un accadimento come tanti altri, tutti i momenti di questa triste vita lavorativa sono tali da profondo ricordo indelebile, dove si mette in rilievo un passato molto drammatico della vita di un uomo quale mio padre come tanti altri, che ha svolto questo usurante mestiere "il minatore".

Correva l'anno 21/06/1963 e mio padre SQUILLACI Pasquale nato a Motta S. Giovanni il 25/07/1928 ed ivi morto il 01/02/1997, si recò all'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie (i.n.a.i.l.) nella sede di Torino e rilasciatogli un libretto di lavoro mod. 503 con la dicitura "libretto di iscrizione n. 2644899 TO", datato 11/07/1963 sez. territoriale di Condove 7 sett. Ind. Cat. Op (operaio) domiciliato in Susa (TO).

Da qui mio padre il giorno 21/06/1963 con la suddetta qualifica viene inviato alla ditta Angiolini Bortolotti & Scavarda con sede Via Palazzo di Citta' 23 Susa (TO) per la destinazione Moncenisio, localita' nell'alta Val di Susa con altitudine 1640 m. s.l.m..

Questo, e' uno dei tanti episodi rimasti indelebili nella mente per la sopravvivenza, si faceva di tutto anche doppi turni di lavoro in qualsiasi condizione atmosferica per poter mantenere la famiglia, fino allo sfinimento per poter a fine mese inviare dei soldi a casa questa la triste realtà.

Mentre il lavoro proseguiva in condizioni disumane, lo stato fisico si usurava sempre più ed a volte a posto della pausa pranzo preferiva riposarsi, queste le testimonianze che raccontava a mia madre, il capo squadra della ditta Angiolini Bortolotti accortosi dello stato di declino fisico cui mio padre stava attraversando, aveva deciso di mandarlo a casa per curarsi ... Non sapendo se sarebbe potuto ritornare visto il grave impatto climatico cui giornalmente era sottoposto . Stando sottoposto all'elevata umidità e freddo aveva perso completamente la voce oggi si dice "afonia" perdita completa della voce dove viene compromesso l'apparato respiratorio e laringe dove a contatto con le polveri viene compromesso un grave processo infiammatorio che diventa uno stato irritante e batteriologico, da qui perdita totale della voce, dove il primo rimedio e' il riposo in ambiente riscaldato, tutto il contrario di quello che poteva essere.

Arrivato a casa senza preavviso, poichè il telefono non c'era e la lettera sarebbe arrivata dopo di lui, la reazione di mia madre e' stata talmente forte che le e' rimasta quell'immagine scolpita nella mente nel vederlo gesticolare perchè non poteva parlare e spiegare il perchè si trovasse li in quel momento.

 

Questo mette in evidenza la sofferenza e le condizioni in cui i minatori vivevano, non ci si può nemmeno immaginare una vita quotidiana sotto queste vessazioni e anche con turni notturni, dovendo accettare quell'odissea... Per il sostenimento della famiglia.


_________________________________________________________________
Documento inserito da: Antonia SQUILLACI (figlia)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. 21 del 01.03.2012

Pagina 1 di 8

Newsletter

Lascia il tuo indirizzo email e resta sempre in contatto con noi