Venerdì, 15 Marzo 2019 14:33

CALLEA VINCENZO 1929*

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Con queste poche righe noi figli Caterina,Nicola e Giuseppe vogliamo lasciare un ricordo di una vita lavorativa di nostro padre Vincenzo Callea nato a Motta San Giovanni il 01/07/1929, cominciata nel lontano 1950 nella costruzione di gallerie in qualità di Minatore girando in lungo e in largo tutta l'Italia. Dai suoi racconti partì da Motta San Giovanni prima del 1950 poco più che 20enne alla ricerca di un futuro economico migliore per se e per la sua famiglia, mettendo dentro una valigia di cartone poche cose e qualche lira in tasca arrivando a Rutino dopo un viaggio in treno che non finiva mai: e' stato un impatto duro e traumatico che volente o nolente ha dovuto superare velocemente. Il lavoro e' stato molto duro e pesante con turni di più' di 12 ore giornaliere sotto terra dove ha respirato polvere di varia natura contraendo la silicosi, malattia polmonare che gli ha creato negli anni un' insufficienza respirazione notevole. Negli anni ha visto e subito vari infortuni, ha visto morire molti amici e conoscenti a causa di crolli durante gli scavi e gli avanzamenti in galleria, con esplosioni di mine "controllate" che a volte per mero errore materiale provocavano crolli. Le "abitazioni", per modo di dire, erano delle baracche di lamiere senza né acqua né luce o altri servizi; in queste baracche dormivano in circa 10 persone ciascuna, su brande con giacigli di foglie o altro, un inferno sia nel periodo estivo per il troppo caldo che nel periodo invernale per il troppo freddo. Nonostante i rischi e pericoli che il suo lavoro ha comportato era orgoglioso e fiero di averlo fatto e anche bene, ed era altrettanto fiero dei ruoli svolti cominciando da minatore per poi diventare capo squadra. A casa tornava ogni sei mesi o quando, a seguito di un infortunio subito, tornava fasciato e incerottato per qualche mese di convalescenza. Noi figli abbiamo pochi ricordi della sua presenza nei primi anni della nostra adolescenza, ma con la guida della nostra cara mamma non ci ha ha fatto mai mancare niente: ci ha fatto studiare e ci ha dato un'educazione esemplare nel rispetto della famiglia e verso il prossimo, ci ha lasciati fisicamente l' 08/08/2013, ma e' sempre con noi e ci segue e ci guida quotidianamente. Dal 1950 al 1978 ha lavorato a Rutino -Ascoli Piceno - Friuli Venezia Giulia - Montemurro - Moncenisio -Susa -Chiomonte - San Bernardo- Varazze - Albissola -Chiavari/Zoagli -Torriglia -Vibo/Stefanaconi e Scilla dove ha finito la sua attività lavorativa con il riconoscimento di grande invalido del lavoro al 100% .Dal 1978 per circa 4 anni ha fatto parte dell'associazione grandi invalidi del lavoro di Reggio Calabria in qualità di consigliere, aiutando invalidi e figli di invalidi al riconoscimento, ai sensi della legge 482 ,dei loro diritti da parte delle amministrazioni pubbliche. Il suo ricordo continuerà a vivere con noi e con l'associazione minatori di Motta San Giovanni di cui siamo orgogliosi che nostro padre ne abbia fatto parte.

Foto e biografia inserite dai figli Caterina, Nicola e Giuseppe

prot. nr.18 del 14/03/2019

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