Caduti per silicosi ME/SP (158)

Giovedì, 30 Aprile 2015 11:25

MELITO AUSILIO 1935*

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MELITO Ausilio 16.06.1935 - 06.09.2007   

 

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Documento inserito da: Maria MELITO
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 88 del 18.11.2011



P.S.: si prega la Sig. Melito Maria di contattare l'Associazione, al seguente indirizzo: 
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Giovedì, 30 Aprile 2015 11:22

MELITO CARMELO 1917*

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MELITO Carmelo   

 

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Documento inserito da: Santina MELITO
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 06 del 10.01.2012
 
P.S. si prega la Sig. Melito Santina di contattare l'Associazione, al seguente indirizzo:
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Martedì, 14 Aprile 2015 07:59

SERGI GIUSEPPE 1922*

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SERGI Giuseppe 22.08.1922 - 07.07.1989

 

E' partito giovanissimo (16 anni) a lavorare in galleria in diverse parti d'Italia tra cui: Caserta, Catanzaro, Scilla, Favazzina, Palmi.

E' stato tra gli artefici della realizzazione del "Parco delle Rimembranze" negli anni '60.

 

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Documento inserito da : Anna Maria SERGI (figlia)

Prot. n. 29 del 25.03.2015

(Documento conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)

Martedì, 31 Marzo 2015 08:50

SGRO' SANTO 1920*

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SGRO' Santo 09.04.1920 - 24.02.2012

 

All'età di 16 anni seguendo amici e parenti minatori comincia il suo primo lavoro da boccia.

A 19 anni viene chiamato alle armi e dal 1940 al 1942 partecipa alla guerra in Libia e Tunisia.

Rientrato in patria, il tempo di stare un pò con la famiglia, riparte riprendendo il lavoro che aveva lasciato. Ben presto acquisisce esperienza e fiducia e da boccia passa a minatore ed infine a capocantiere.

Lavora presso vari cantieri d'Italia da Bolzano a Troina.

Rientrato negli anni sessanta viene chiamato a lavorare, come minatore, nelle cave di pietra di Capo d'Armi.

Nel 1975 comincia ad accusare i primi sintomi di malattia "LA SILICOSI".

Nel 2012 viene a mancare. In questi anni, tra alti e bassi, è stato un vai e vieni dall'ospedale, confortato dai quattro figli, di cui era orgoglioso perchè con i suoi sacrifici è riuscito a farli studiare, e dalla cara moglie che non l'ha mai abbandonato un istante, tanto che lo raggiunge nell'Aldilà appena quattro mesi dalla sua morte.

 

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Documento inserito da: Fortunato SGRO' (figlio)

Prot. n. 24 del 25.03.2015

(documento conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:23

SGRO' CARMELO 1920*

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SGRO' CARMELO 02.02.1920 - 05.09.2007   

Era l'anno 1932, all'età di 12 anni, aveva finito la scuola conseguendo la licenza elementare. Inizia l'attività lavorativa a tempo pieno. Primi lavori svolti nella coltivazione dei terreni agricoli insieme al padre Pasquale.
Nel 1936 nel paese di Motta S. Giovanni si iniziò la costruzione della Chiesa di S. Michele Arcangelo e fu impiegato con la qualifica di "garzone" dal 16.07.1936 al 03.12.1937 dall'impresa "Calabro Sicula" Seg. Fin. per l'Edilizia Asismica.
Nel febbraio del 1938 inizia l'emigrazione verso varie località del Centro-Nord dell'Italia.
Il 28.03.1939 fino al 22.07.1938 venne assunto, con la qualifica di manovale, dalla Impresa di Costruzione Pietro Cidonio a Salisano (RI) ove si costruiva un acquedotto. In data 18.07.1939 e fino al 21.05.1940 passò alle dipendenze della società per l'industria l'Elettricità "Terni" sempre al cantiere di Salisano.
Mentre lavorava a Salisano gli venne proposto di andare a lavorare in Albania alle dipendenze dell'Impresa Ing. A. Aurelli di Roma per cui lavorò nel cantiere di Durazzo dal 27.05.1940 fino al 20.06.1940 e nel cantiere di Burreli dal 22.06.1940 al 30.11.1940, passando poi all'Impresa Umberto Girola dal 02.12.1940 al 24.12.1940.
Rientrato in Italia perchè chiamato alle armi parte il 18.02.1941-matricola nr. 11933-(21); il 12.04.1941 viene nominato "marconista" ed il 07.05.1941 con il grado di caporale viene assegnato al 6° Btg Genio di Bologna-144° compagnia Marconisti-Trasmettitori di Etere. Parte per l'Africa Settentrionale imbarcandosi a Lecce in aereo e sbarcando a Bengasi. Catturato dagli Alleati in Tunisia il 11.05.1942 venne deportato in Inghilterra il 06.06.1942. Rimpatriato dalla prigionia il 21.07.1946 con imbarco a Dover e sbarco a Calais. Congedato il 24.07.1946.
Riprese la via dell'emigrazione per motivi di lavoro.
Venne assunto dall'Impresa Umberto Girola nel comune di Valtournenche per la costruzione del lago artificiale di Goillet vicino al Monte Cervino in Val d'Aosta il 24.05.1947, con la qualifica di minatore fino al 25.09.1947.
Il 18.09.1948 lavorò con l'Impresa A. Ghella e Figli cantiere di Laces-Coldano in Alto-Adige fino all'11.12.1948.
Dal 28.08.1949 fu alle dipendenze dell'Impresa Ing. G. Volpe nel cantiere di Chatillon in Val d'Aosta. Il 07.11.1949 venne licenziato con la motivazione che era un antifascista e quindi non gradito dal titolare.
Il 24.02.1950 lavorò con l'Impresa Farsura nel cantiere di Acri fino al 21.07.1950. Il 22.07.1950 fu assunto come minatore specializzato dall'Impresa Ing. Lodigiani nel cantiere Mucone in prov. di Cosenza fino al 24.11.1950.
Il 29.12.1950 lavorò con l'Impresa Ing. Nicola Rivelli nel cantiere di Mignano fino al 10.08.1951. Aveva, nel frattempo, conseguito la qualifica di "Minatore-Fochino" e questo sarà da ora in poi il suo lavoro prevalente nelle gallerie.
Dal 14.01.1953 e fino al 31.03.1953 lavorò nel cantiere di Vigo Rendena (TN) con l'Impresa per Costruzioni Cav. G. Angiolini & C.. Qui gli venne offerto di lavorare in Grecia con l'Impresa Ing. Lodigiani S. A. presso il cantiere di Ladhon e vi lavorò dal 04.07.1953 al 25.10.1954.
Ritornò in Italia e dal 28.06.1955 fino al 18.07.1955 lavorò con l'Impresa G. Angiolini a Marina di Maratea e dal 18.07.1955 fino al 24.03.1956 passò, sempre nel cantiere di Maratea, con l'Impresa Sogene. Dal 23.04.1956 lavorò con l'Impresa Costruzioni Idroelettriche Eugenio Grassetto nel Cantiere di Villa S. Giovanni fino al 04.05.1957.
Il 20.05.1957 va a lavorare nelle costruende gallerie autostradali di Barberino Mugello con l'Impresa Rubatto M. fino al 31.10.1957 qui subì un infortunio sul lavoro. Ritornò in Calabria nelle gallerie ferroviarie del cantiere di Palmi dal 18.11.1957 fino al 08.03.1958 prima con la Società Edison-Lavori ferroviari e poi con l'Impresa Angiolini- Bortolotti. Il 11.10.1960 ritornò a lavorare con l'Impresa Angiolini-Bortolotti nel cantiere di Pisciotta (SA) fino al 27.05.1961. Il 07.06.1961 tornò alle dipendenze della Società Edison nel cantiere di Torre Orsaia (SA) fino al 17.01.1963.
Dopo una parentesi di due mesi di lavoro in Svizzera nel Canton Vallese nella cittadina di Sion ebbe una offerta di lavoro in Italia precisamente in Sicilia e quindi rientrò.
Il 11.07.1963 con l'Impresa Ing. Guido Lambertini andò a lavorare nel cantiere di Termini Imerese fino al 19.12.1964. Il 25.01.1965 fu assunto dalla Impresa L.D.B. presso il cantiere di Cannitello ove si costruivano le gallerie per il raddoppio della linea ferroviaria e vi rimase fino al 24.08.1965, in questo cantiere dopo tredici giorni di lavoro ha subito un infortunio grave alla mano destra con danni permanente al pollice destro totalmente bloccato e riduzione della circolazione alle altre dita della mano dx. L'Inail gli riconobbe insieme all'invalidità alla mano anche la contrazione della malattia professionale della silicosi in conseguenza dei numerosi anni di lavoro trascorsi dentro le gallerie. Andò, successivamente, presso la Società Sogene-Autostrade Messina-Catania-cantiere galleria di Taormina sempre come minatore-fochino, dal 08.11.1965 al 08.08.1967.
Il 18.09.1968 e fino al 09.06.1969 lavorò con l'Impresa G. Voli come capo-minatore.
Il 17.06.1969 passò alle dipendenze come minatore-fochino dell'Impresa I.C.L.A. spa Cantiere Via Boschicello-rione Modena di Reggio Calabria per la costruzione della galleria reggina di Spirito Santo e vi rimase fino al 29.07.1971.
Il 10.08.1971 venne assunto come fochino dalla Impresa E. Romagnoli-Cantiere Messina Tangenziale ove si costruivano le gallerie dell'autostrada Me-Ct e vi rimase fino al 30.04.1973.
In questo cantiere subì un grave infortunio alla gamba destra che gli procurò un danna permanente, l'INAIL, dopo scrupolosissime e numerose visite lo dichiarò grande invalido del lavoro al 100%, sia per gli infortuni permanenti alla mano ed alla gamba destra, ma soprattutto per l'aver contratto in misura molto forte la "Silicosi" nei lunghi e duri anni di lavoro trascorsi nelle gallerie di mezza Italia ed all'Estero.

 

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Documento inserito da: Dott. Antonino SGRO' (figlio)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 31 del 27.04.2010

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:19

SERGI DOMENICO 1915*

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SERGI Domenico 1.02.1915 - 07.03.1983   

 

SERGI Domenico nasce a Motta San Giovanni (RC) da una famiglia contadina; trascorre l'infanzia nel paese dividendo il suo tempo tra studio e lavoro da apprendista muratore.

Primo di quattro fratelli per contribuire al fabbisogno della famiglia, di modeste condizioni economiche a 14 anni (sceglie) la via della miniera, un lavoro duro ma più remunerato.

Lavora nelle gallerie del Trentino-Umbria-Sicilia.

Durante la II guerra, presta servizio militare in Albania, presso il Genio Militare.

Tornato in Patria sposa Giovanna SPANO', una giovanissima ragazza. Da questo matrimonio nascono due figli Carmela e Leandro.

Per loro ritorna a lavorare in galleria, ma per poco tempo, perchè la silicosi aveva già minato i suoi polmoni.

Ritornò a fare il muratore, ma presto è costretto ad abbandonare qualsiasi attività.

Muore a 68 anni tra atroci sofferenze.

 


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Documento inserito da: Prof. Leandro SERGI (figlio)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 44 del 15.06.2010

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:17

SCOLLICA ROSARIO 1920*

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SCOLLICA ROSARIO 31.10.1920 - 29.06.2005   

 

Cosi' cominciò il suo percorso della sua vita, a quattro anni gli venne a mancare la mamma, dopo il papà si trovò un'altra compagna e dopo anni diventò una famiglia numerosa e così e' cominciata la sua attività lavorativa.

A sette anni e mezzo andò a lavorare presso una famiglia a Reggio Calabria fino a quattordici anni poi e' ritornato nella sua famiglia e lavorava con il papà nei campi.

A diciassette anni andò a Roma nella citta' di Pomezia e ha lavorato fino a diciannove anni poi e' stato richiamato in guerra dal quaranta e combattendo in Libia (Africa) ed altri paesi che io non ricordo e così diventò un combattente di guerra (6 anni).

 

Poi ha cominciato a lavorare nelle miniere da minatore nelle varie città d'Italia: Bolzano, Aosta (assieme a Giovanni MALLAMACI), Palermo, Genova, Sardegna ecc. E così completò i trent'anni di lavoro e si e' ammalato e così diventò grande invalido del lavoro e combattente di guerra.

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Articolo inserito da: Antonio SCOLLICA (figlio)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 93 del 27.11.2010

 

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:15

PUGLIESE GIUSEPPE BRUNO 1918*

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PUGLIESE Giuseppe Bruno 30.03.1918 - 04.12.1996   

 

PUGLIESE Giuseppe Bruno, rientrato alla fine della guerra dalla Grecia, dove svolgeva in seno all'esercito l'attività di panificatore, come tutti i compaesani di Motta S. Giovanni, mise nella valigia di cartone il necessario e partì in cerca di lavoro. La destinazione fu per tutti i Mottesi a senso unico "la galleria" ; tra gli anni quaranta e cinquanta dove si scavava un tunnel, li c'era un Mottese.

Valle d'Aosta, Trento, Bolzano, Terni e parecchi altri cantieri videro la presenza di Giuseppe PUGLIESE con la qualifica carpentiere minatore. Nel 1951 un grave incidente in galleria gli provocò la menomazione di un piede. In seguito, vista la scarsa rendita dell'infortunio, fu costretto a continuare l'attività di minatore anche se in cantieri vicino a casa: raddoppio ferroviario Salerno/Reggio nel cantiere di Bagnara, autostrada Salerno/Reggio cantiere di Scilla.

Fu colpito dalla malattia professionale "silicosi" e come tutti i sofferenti di tale patologia condusse una vita da grande invalido per i problemi di respirazione che la malattia recava.

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Documento inserito da: Felice PUGLIESE (figlio)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 42 del 24.11.2009

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:13

POSTILOTTI ALFREDO 1928*

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POSTILOTTI Alfredo,  Reggio Calabria 29.05.1928 - Motta S. Giovanni 22.08.2010   

 

POSTILOTTI Alfredo nato a Reggio Calabria il 29/05/1928, morto a Motta San Giovanni (RC) il 22/08/2010.

Inizia a lavorare in giovanissima età (14 anni), seguendo il proprio padre nelle gallerie, destino questo, che accomunava gran parte della popolazione mottese di allora.

Il suo primo impiego e' in un cantiere nei pressi di Torino, e via via, un susseguirsi di lavori, cantieri e peregrinazioni continue, in Italia e all'estero.

Infatti, ha lavorato a Trento, Bolzano, in Valle d'Aosta, e' stato in Svizzera, in Grecia, a Firenze, Ascoli Piceno, a Mignano Monte Lungo in provincia di Caserta, dove molto numerosa era la comunità mottese impegnata nei lavori in cantieri sparsi su tutto il territorio comunale.

Ha lavorato anche a Taormina, a Catania, Bari, Palmi, Palermo, Favazzina (RC), Scilla (RC), a Partinico (PA) dove assunze il ruolo di capocantiere a seguito delle indiscusse doti di organizzazione del lavoro e di gestione del personale, nonchè della notevole esperienza maturata.

E' stato altresì a Troina (EN), poco tempo prima che si verificasse la tragica fuga (con conseguente esplosione devastante) di grisou, un gas letale e altamente esplosivo, che causò la morte di numerosi operai, di cui alcuni appartenenti alla comunità mottese dell'epoca.

Nel 1967, dopo tanti anni trascorsi nei cantieri di mezza Italia, si ritirava dai lavori, anche perchè cominciava ad accusare i primi sintomi di quella che e' stata catalogata come la "malattia professionale" per eccellenza e cioè la "silicosi polmonare"; silenziosa e letale compagna di tutta l'esistenza di ogni minatore. Continua a svolgere piccoli lavori in ambito locale fino al riconoscimento dell'indennità persionabile da parte di Inail e Inps, con la dicitura di "grande invalido del lavoro" e di un'invalidità del 100%.

Con il trascorrere degli anni la "silicosi" si fa sentire sempre più spesso, minando irreparabilmente tutto l'apparato respiratorio e costringendolo a dei ricoveri in ospedale che via via diventano sempre più frequenti, costringendolo ad una ventilazione assistita 24 ore su 24, prima solo con l'ossigeno liquido, poi anche con il ventilatore meccanico. Purtroppo l'inesorabilità della malattia ha la meglio sul suo cuore forte e generoso e il 22 agosto del 2010, lascia moglie, figli, parenti e chiunque lo ha conosciuto nella disperazione totale, ma al tempo stesso, con la considerazione di aver vissuto accanto ad un uomo che speso ogni istante della sua vita al servizio della famiglia, sopportando innumerevoli privazioni e sacrifici, percorrendo, come tanti altri mottesi emigrati, quel solco fatto di onestà, umiltà, passione nel lavoro e attaccamento ai propri cari.

 

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Documento inserito da: Giovanni POSTILOTTI (figlio)
(Testo conforme a quanto riportato nella scheda d'inserimento dati)
Prot. n. 40 del 13.06.2011

 

Mercoledì, 11 Febbraio 2015 10:10

MINNITI ANTONINO 1915*

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MINNITI Antonino 19.12.1915 - 13.06.2010

 

E' nato nel Comune di Motta S. Giovanni - frazione di Valanidi (Rione Ribbata) il 19.12.1915 e a sette anni, dopo la perdita del padre, si trasferisce a Motta con la madre GATTUSO Caterina, la quale convola a seconde nozze con GENOESE Antonino.

Da colono, si è dedicato intensamente ai lavori agricoli insieme a tutti i membri familiari per ricavare il necessario sostentamento.

Vinto dal bisogno familiare, si è trasferito per lavoro al nord e precisamente in Val di susa (TO) e Bolzano.

L'ultima esperienza lavorativa si è concretizzata in Sicilia a Troina (EN) e a Cesarò (ME) con la qualifica di minatore.

Dagli anni sessanta, sino al pensionamento, ha lavorato per il Consorzio di Bonifica Aspromontano del Comune di Motta S. Giovanni.

La sua vita si è caratterizzata per un'elevata generosità e per l'impegno sociale, dando il proprio contributo alla realizzazione di opere per la collettività quale membro di una cooperativa.

Ha sostenuto e incoraggiato l'impegno scolastico dei figli, visto come riscatto sociale.

 

I figli

 

Fortunato e Bruno

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Documento inserito da: Fortunato e Bruno MINNITI

Prot. n. 60 del 15.04.2014

(Documento conforme a quanto riportato nella scheda inserimento dati)

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