ARTICOLO POSTATO PER CONCESSIONE DELL'AUTORE PROF SAVERIO VERDUCI (Ns socio):

19 APRILE 1966 - GIUSEPPE SARAGAT: UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLA MOTTA DEI MINATORI

La visita del Presidente della Repubblica On. Giuseppe Saragat a Motta San Giovanni avvenuta il 19 Aprile del 1966 rappresenta sicuramente l’evento più importante della storia politica del Comune di Motta San Giovanni del Primo Dopoguerra.

Conclusa la drammatica esperienza del Secondo Conflitto Mondiale, il territorio comunale porta ancora i segni della triste guerra: anni segnati dalle difficoltà economiche e sociali e da un progressivo aumento della migrazione alla ricerca di un pezzo di pane per potere per sfamare la propria famiglia. Ma anche nel Comune mottese, giunsero, nel decennio successivo la fine dell’ultimo conflitto, gli echi della “Ricostruzione” con l’avvio delle prime importanti opere pubbliche che segnarono la voglia di rinascita di questo territorio: furono lastricate strade, ampliate e rese maggiormente accessibili quelle esistenti, costruiti e fortificati nuovi muraglioni di contenimento e furono avviati i lavori per la costruzione del nuovo Palazzo Comunale, fu migliorata la rete idrica comunale e venne stabilizzato l’elettrodotto per la fornitura costante dell’energia elettrica.

Sono gli anni dell’Amministrazione Mallamaci; Benedetto Mallamaci, l’uomo, il medico, il Sindaco, il politico, l’amico degli ammalati di silicosi in una Motta San Giovanni che avvertiva in quegli anni le prime e drammatiche avvisaglie di un terribile male sociale contratto nelle miniere e nelle gallerie che iniziava a dare i primi sintomi della propria recrudescente esistenza.

Sono questi gli anni nei quali compare, per la prima volta e in seguito con un indice sempre più costante ed elevato, nei Registri di morte del Comune mottese, la causa: silicosi polmonare.

E’ in questo quadro storico-sociale, segnato tuttavia dalla grande voglia di miglioramento comunitario che si stava manifestando nel Settentrione del Bel Paese, che giunge in visita in Calabria e a Motta San Giovanni proprio su invito del Sindaco Dott. Benedetto Mallamaci, il Presidente della Repubblica Italiana On. Giuseppe Saragat il 19 Aprile del 1966, venuto a rendere onore a tutti i nostri minatori e ai caduti sul lavoro.

Infatti con una Delibera del Consiglio Comunale dello stesso mese di aprile 1966, l’Amministrazione Comunale di Motta San Giovanni concesse la cittadinanza onoraria all’allora Presidente della Repubblica On. Giuseppe Saragat, invitandolo personalmente a visitare Motta per inaugurare una piazza con il monumento al minatore realizzato proprio negli anni ’60 per conto del Comune, dando così seguito ad una delibera del 15 Novembre 1958, dal maestro Giuseppe Agelao, decoratore di Reggio Calabria e membro della “Commissione Internazionale d’Arte”, quale ulteriore conferma dello spessore del fenomeno invalidi a Motta e Lazzaro per cause professionali.

Un luogo simbolo della memoria collettiva situato nel centro di Motta in cui si eleva la figura di un giovane minatore con accanto un bassorilievo raffigurante una scena del lavoro della miniera.

Un luogo ricco di tanti segni della memoria, ricco di tanti significati dove giunse proprio in visita il Presidente della Repubblica Italiana On. Giuseppe Saragat a rendere omaggio ai caduti sul lavoro e a tutti i silicotici del nostro comune.

Fu, come gli articoli dei quotidiani usciti il giorno dopo quella visita, hanno raccontato nelle loro colonne, una giornata eccezionale; i balconi delle case furono abbelliti con l’esposizione dei copriletto più belli ricamati a mano dalle nostre nonne esperte ricamatrici. Dopo avere visitato la città di Reggio Calabria il Presidente giunse a Motta su una bella auto decapottabile, seconda tappa della sua visita calabrese, dove fu accolto da un vero, caloroso ed emozionante bagno di folla veramente senza precedenti; numerosi concittadini si riversarono sui bordi delle strade altri sui tetti delle case. In maggioranza erano donne, anziani e bambini, mancavano gli uomini, i padri, i mariti perché fuori a lavorare, lontano dal proprio paese. L’automobile presidenziale giunse davanti la sede municipale dove venne accolta dall’intera Amministrazione Comunale e da un paese vestito da tricolore. Il Presiedente infatti restò visibilmente commosso dalla calorosissima accoglienza come egli stesso evidenziò poi nel corso del proprio discorso nel ringraziare l’Amministrazione Comunale e tutti quei cittadini che erano lì a manifestare la loro gioia per quella inaspettata ma sicuramente desiderata e gradita visita.

Una giornata di festa improntata sulla memoria, un commosso ed affettuoso abbraccio dell’intera popolazione al Presidente che rende omaggio alle vedove e agli orfani del destino.

Una tra le più belle ed indelebili pagine della nostra storia racchiuse nel denso significato delle parole impresse ancora oggi in una lapide immortale che ne ricorda quella visita:

GIUSEPPE SARAGAT – Presidente della Repubblica

e Motta dei MINATORI – a ricordo perenne

della schiera di Caduti – dal Sempione a Kariba

viva testimonianza – che dagli Eroi dello spazio

ai martiri del sottosuolo

è tutta una sovrumana poesia d’altruismo – che si eterna

per il progresso dei popoli – nei secoli.

Prof. Saverio Verduci

 

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