“IL PAESAGGIO DEL MINATORE” – 03.12.2014
- Ass. Minatori
- 31 Agosto 2015
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Presentazione manifestazione 3 Dicembre 2014
“Il paesaggio del Minatore”
Buongiorno e benvenuti alla manifestazione del “Il paesaggio del minatore 2014”
L’associazione Minatori del Comune di Motta San Giovanni “Commemorare per ricordare” in questa occasione vuole ricordare il sacrificio dei nostri Minatori ripercorrendo la storia, descrivendo i luoghi ,promuovendo il paesaggio che li ha visti protagonisti.
Il nostro obiettivo è stato e sarà quello di creare una memoria responsabile che serva a ricordare chi, dopo essere emigrato per lavorare ,non è riuscito a far ritorno a casa.
Dove c’era da aprire una strada sotto la montagna c’era un mottese!
Nella ricorrenza del decimo anno di attività l’associazione ha pensato di realizzare un percorso progettuale attraverso il quale coinvolgendo gli alunni del nostro Istituto comprensivo, far raccontare proprio ai ragazzi la parte di storia dei Minatori Mottesi.
Così grazie alla collaborazione con la Provincia di Reggio Calabria,abbiamo potuto realizzare questo percorso.
“Il paesaggio del minatori”
In questa prima fase, che si conclude oggi con questa manifestazione vede coinvolti gli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia,gli alunni delle classi quinte e gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.
Attività di continuità in verticale.
La scuola è diventata un luogo in cui le idee si sono trasformate in attività di ricerca che grazie al coordinamento delle insegnanti mirava a ritrovare identità storica e culturale
-mirava a dare giusta importanza ad una parte di micro- storia talvolta ignorata ma che ci appartiene, il cui valore è così elevato da non poter permettere che si disperda nel tempo.
Nel Comune di Motta San Giovanni non vi è famiglia che non abbia avuto un3 Minatore o discendono da generazione di minatori. Tutti hanno dovuto fare i conti con la miniera o meglio con la temibile malattia dei minatori causata dalle polveri di metalli respirate per anni in galleria spesso senza protezione alcuna.
La parola “SILICOSI” è menzionata per la prima volta nel registro delle cause di morte a Motta San Giovanni nel 1952.
Il Comune di Motta San Giovanni conta circa 600 morti per silicosi.
La storia dei nostri nobili padri minatori ci potrebbe portare a parlare a lungo, ma oggi è il momento della storia studiata ed approfondita dai nostri ragazzi .
Vi auguro di fare tesoro di quanto i nostri ragazzi porgeranno e di apprezzare la volontà e l’interesse di studiare la storia locale.
Presenta l’insegnante Paola Spanò
Presidente del Progetto e vice segretaria dell’associazione
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Di seguito, alcuni momenti della manifestazione:
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Canto ” U Minaturi”
Scritto da Paolo Capua, fondatore del gruppo FolK di Lazzaro
I ragazzi delle classi V di Motta, Lazzaro e Sant’Elia cantano a ”Cappella”, cioè senza strumenti musicali, diretti dall’insegnante Francesca Anglisano
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Scavare nel ricordo
I ragazzi della IIID della scuola secondaria di Motta San Giovanni hanno realizzato una video intervista, un testo, una poesia.
Hanno collaborato le insegnanti Angelica Triolo e Caterina Festa
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Ciàula incontra la luna
In questa novella, Pirandello concentra la propria attenzione su Ciàula, un personaggio sfruttato e maltrattato, lui vittima di un ambiente sociale primitivo e ingiusto, dove chi è povero deve sottostare a un padrone che ha il «diritto» di trattarlo come una bestia.
Se poi è anche «diverso» dagli altri come Ciàula, subisce quotidianamente soprusi e cattiverie persino dai suoi compagni di fatica. Ma è proprio la sua «diversità» a renderlo unico: un’innocenza assoluta che gli consente di provare la meraviglia senza limiti di un bambino davanti allo spettacolo della luna candida nel cielo notturno.
Egli non l’aveva mai vista prima, perché usciva dalla miniera di zolfo, ubriaco di fatica, sempre a giorno fatto. Ma uando la Luna gli si rivela all’improvviso, bella come una dèa, per lei non può che provare una muta dolcissima adorazione.
Classe V Scuola primaria di Sant’Elia.
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Scuola dell’infanzia di lazzaro
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Scuola dell’infanzia Motta
I bambini della scuola dell’infanzia di Motta San Giovanni presentano:
“Scena di vita familiare degli anni 50”
La famiglia, si trova economicamente in difficoltà.
Le bocche da sfamare sono tante e al ritorno dai campi lo sposo confida alla cara sposa che è giunta l’ora di partire e lavorare in miniera dove già altri compaesani lavorano.
E così sotto l’auspicio della “buona stella” arriva la tanto attesa “Lettera” di convocazione lavoro.
Il Minatore si fa benedire dalla cara Madre che pregherà per lui.
Affida la famiglia alla Cara sposa, che lo incoraggia e inizia il suo viaggio nel buio della Miniera…….
Insegnanti Paola Spanò – Antonella Prestopino
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Scuola primaria Motta
I ragazzi della classe V della scuola primaria di Motta San Giovanni presentano “I minatori nel cuore”
– raccolta di pensieri e poesie dedicate al minatore
– la tragedia di Marcinelle a fumetti
– intervista impossibile (intervista al minatore)
Insegnanti Angela Marcianò, Serafina Spinella, Rosaria Squillaci
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Il paesaggio interiore del minatore
Ogni sera prima di coricarsi, tirava fuori da una tasca sdrucita e sudicia una piccola foto. La stanchezza, che gli rendeva le forti braccia pesanti, appariva più leggera quando i ricordi di casa gli tornavano in mente. Era un misero che lavorava per portare avanti una famiglia, per guadagnare qualcosa si faceva di tutto!
Riguardare quella fotografia era sempre come fermare il tempo e lo “scavo” continuava a monopolizzare la sua vita. E’ complicato stare lontano da ciò che si ama ma per fortuna l’uomo è dotato della memoria che sa portare a galla avvenimenti e persone e rafforzare emozioni e sentimenti. E’ così, ogni sera ritornava sugli stessi pensieri che gli rodevano dentro e non lo facevano respirare o forse non respirava perché i suoi polmoni …
Gli scendeva qualche gocciolina di acqua salata sul viso rigato dalle rughe e dalla fatica. La distanza era troppa e la mancanza altrettanto. Se li sentiva però vicini e con la mano sinistra, quella sera, si trovò a stringere il ciondolo della piccola collana. Gliel’aveva data la moglie, era parte della sua dote nuziale. Lei aveva detto che lo avrebbe preservato da ogni male: la fede, la speranza e la carità. Sperava di poterla riabbracciare al più presto e il suo solo pensiero era come una piccola luce in un mare di buio che trovava almeno nella fede del loro amore. E anche se a volte il buio era tanto, lei c’era sempre! Gli veniva in mente la ragazza di un tempo di quando erano fidanzati, così dolce, umile, timida, una ragazza innocente. Ne riviveva tutti i momenti passo per passo e solo ora capiva che il suo amore nasceva e sgorgava con forza dal profondo, forse dalle viscere stesse di quella terra che lui conosceva nelle sue profondità e con la quale si sentiva non in competizione ma in grande sintonia.
Valeva la pena il suo sacrificio e da lontano il suo pensiero volava senza mai fermarsi per raccogliere lo splendore e i colori meravigliosi del suo destino che non gli sembrava crudele ma carico di dignità
Terza media Lazzaro
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Documento inserito da: Ins. Paola SPANO’
Prot. n.: .. del …..