Print this page

MINNITI VINCENZO 1913*

         MINNITI Vincenzo (nella foto allegata il primo a sinistra)


        Figlio di Giuseppe e di Verduci Angela, nato a Motta San Giovanni il 4/6/1913 e morto il 2/12/1992, sposato nel 1938 con Checco Caterina nata a Motta San Giovanni il 7/12/1912 e morta il 14/4/1992.

Padre di 5 figli.
      Come tutti i minatori del comune di Motta San Giovanni è stato coadiuvato dalla moglie alla crescita e sostegno educativo, civico e morale dei Figli.
      Vincenzo Minniti girovagando in diversi lavori ha mantenuto la famiglia, lungimirante all'istruzione adeguata dei figli , che nel ricordo della sua fanciullezza, tale possibilità era negata alle famiglie numerose con misero reddito colonico/agricolo.
      Già all’età di dieci anni faceva il garzone nella ditta di costruzioni dello zio materno/paterno Filippo Verduci , alternandosi successivamente con lavori di portatore di acqua, aiuto  manovale  al Calopinace e a piazza Castello a Reggio Calabria assieme al cugino Domenico Verduci fino al richiamo del servizio di leva, dove è stato arruolato come bersagliere. Congedato riprese a lavorare come manovale in diversi cantieri fino al 1938.

Successivamente ha lavorato come minatore:
dal 1939 Sestrière in Francia fino al 1941; dal 1941 spostato a Saint Didier fino al 1944;
dal 1944 rientro al Calopinace (RC) fino al 1946; dal 1946 lavorò a Terrigno Napoli fino al 1947; dal 1947 è stato a Nus in Val d’Aosta impresa Dagasso fino al 1949; dal 1949 a Cesarò (ME) trafori fino al 1951; dal 1951 a Palermo con l’impresa Edil autostrade e trafori fino al 1957; dal 1957 a Bagnara Calabra con l’impresa Mazzacuva fino al 1958;
dal 1958 Etablissment Billiarr Francia fino al 1960; dal 1960 al Bacino Niveo Biasca trafori acquedotti fino al 1962; dal 1962 andò in Germania Schwarzwald lavori edili e metallurgici fino al 1964 e dal 1964 fino al pensionamento ad Aosta Lavori Stradali.

A proposito della sua emigrazione in Germania nel 1962 il figlio Lorenzo ricorda questo particolare che lo ha visto incrociare la vita lavorativa di suo padre: “Ero in Germania dal 1959 e nel 1962 con un maggiolino, anno di fabbricazione 1951, sono andato a trovare mio padre. Arrivato dall'altra sponda del bacino c'era una teleferica che trasportava cemento e diverse persone al lavoro, arrivato in cima e vedendo le condizioni di lavoro e la vita che conducevano gli operai tra cui mio padre Vincenzo che vivevano in baracche malsane e forse scendevano a valle una volta alla settimana a fare la misera spesa, ho fatto licenziare mio padre e l’ho fatto venire in Germania. Lì l’ho messo al lavoro nella fabbrica di macchine di lavorazioni metallurgiche dove io lavoravo già come tornitore. Mio padre toglieva la sbavatura con una limetta ai pezzi dei macchinari prima dell'assemblaggio. Dopo due giorni, però non aveva ancora un posto per stare seduto al calduccio. Ho parlato con il direttore e proprietario della fabbrica che mi disse: non ci sono problemi per suo padre noi costruiamo appartamenti nel lago di Costanza e lui è benvenuto incluso posto letto e mensa. Sistemato così con lavoro mensa e alloggio, Vincenzo Minniti era l'uomo più felice del mondo, partiva sereno con il camion e la pala fin dalla mattina alle sei.”

Grazie ai nostri minatori noi figli di Motta siamo considerati prestigiosi lavoratori degni di un grande riconoscimento per continuare a seguire le orme dei nostri padri e dei nostri nonni.

 

 

Inserimento dati lavorativi avvenuto su richiesta del figlio Lorenzo del 19 aprile 2021-

PROT. NR. 18 del 20 aprile 2021

                       

 

 

   (foto scattata a Biasca- Cantone Ticino Svizzera - Bacino Niveo-Traforo acquedotto)